Rocca Tra I Mari

Pubblicato il 12/07/2017 da Cesare Cameli

Cammino, in silenzio, trasportato dal vento

incontro sguardi curiosi e denti smaglianti

sorrido e proseguo.

Sono stanco, già, ma le gambe vanno

i muscoli oramai sono d'acciaio

le ginocchia imparano a sopravvivere.

Il cielo si tinge di rosa alla sera

spruzza bianche nubi e purpurei tramonti

mentre mi meraviglio a osservare

e gli altri osservano me.

È come un gioco

guarda chi osa guardare

stupisci dello stupefatto

ma tu non ci provare.

Perché? Hai paura di scoprire?

Gli scalini son tanti 

su e giù scricchiolanti

poi, d'improvviso, uno scorcio di luce

tra le mura si nota un piccione

arranca su di un fragile appiglio

e ricambia il mio sguardo d'amore.

La gente entra nei negozi

han tutti le teste abbassate

incapaci di realizzare cosa si nasconde in alto

un mondo vitale di canti e schiamazzi;

io lo miro, estasiato.

Rondini cinguettanti svolazzano sopra le mura

giocano, si salutano, un convoglio d'amore

e mi accorgo d'un tratto della condivisione:

sotto, in basso, un esercito di persone

turisti, commercianti o semplici passanti

più in su la vita animale

ali che sbattono in continuazione

becchi che si aprono a ripetizione

un concerto per privilegiati ascoltatori.

È una strana commistione

ma entrambi conviviamo assieme

vicini eppur lontani

due mondi completamente opposti

però, talvolta, qualcuno si riesce a infiltrare

e così a capire, empatia stellare.

Tutto mi appare così meraviglioso

che non posso fare a meno di deliziarmi

addirittura una musica potente mi sconvolge

mi attira come pioggia

le chiese mi offrono riparo

la Natura mi avvolge tra le sue spire.

Anche i gatti padroneggiano in città

camminano dritti, sicuri, senza timore

una carezza e via

gli ho passato un po' d'amore.

Va bene, adesso è giunto il momento di rientrare

la stanchezza comincia a farsi sentire;

vero, donne e sorrisi mi avvinghiano con passione

ma serate vane e alcolismi non fan per me

sono più pronto a dormire.

Mi accingo verso casa

quella casa che oramai porto sempre con me

dura e pesante, ma amata

e mentre cammino, ancora e ancora

anche se a volte nervoso

sento che gli occhi son riverenti

una strana energia mi accompagna

come se Dio illuminasse la mia strada

cerco l'umiltà, la modestia del viaggiatore

però tutti mi ammirano con soggezione

una candida luce si apre sulla mia missione

e continuo nella giusta direzione.