Passati i lunghi pomeriggi d’inverno,
ora un tiepido sole scalda a mezzogiorno.
Ritorna la vita e con lei
bucaneve, giacinti e primule.
Anche tu torna a fiorire,
ascolta il vortice del tuo cuore.
Se chinerai il capo e non ti nutrirai
di sole e rugiada sarai sconfitta.
Mio fiore…non arrenderti al quotidiano!
Non prestare il fianco all’abbandono.
Con nuovi stimoli e carezze
sarai il più bel fiore del mio giardino.
Poco
tempo prima le tue risa,
il
fuoco che aspetta la griglia.
La tovaglia a quadri bianchi e rossi
sul tavolo del portico
e
Salvo con il bicchiere in mano
che
anche quando parla recita,
intanto,
il lago lontano cantava.
Cerco
il tuo odore, ma non c’è,
e
nemmeno quello di erba tagliata.
Hai
portato via tutto con te anche i ricordi.
Solo
un biglietto in cucina:
“Sono
stanca, me ne vado”.
A volte è il
buio dell’istinto
a volte è il
sole della ragione.
Non c’è però
linea di confine,
ma una
nebbia: il compromesso.
Li mi
nascondo.
Ibrido,
instabile, falso, insicuro.
Soffoco per non
parlare.
Sorrido per
farmi compiacere.
Ormai, ho
spento tutti i miei fuochi, le mie passioni.
Ribalzo come
un pallone tra confusi pensieri.
Ma non è mai
stata mia questa natura.
Senza freno
devo: fare, amare, sperare.
Solo così esisto.
Come stai!?
Sto,
Immobile,
pur essendo sempre di corsa
una staticità interiore
che, non mi permette di arrivare al tuo cuore.
Sto,
Ma Vorrei essere altrove,
in un viaggio nel tempo che mi permetta di cambiare ogni evento
E continua, un eco fuori dal mio dolore e, si ripete un coro....
Come stai?!
Un suono sordo al quale non rispondo
Un monologo interiore che, genera una bugia.
Con un sorriso che trema e le lacrime in gola,
ripeto come un copione
...tu?
intanto l'anima trema
un dolore mi strugge
E muoio un po'.
Dolore e delusione,
Come gramigna nel cuore
Solo un grande amore
potrà estirpare
Belle le parole,
A volte però restano sole,
Belle le parole,
Fanno eco nelle stanze vuote del cuore
Fanno rumore,
troppo rumore
nei labirinti della mente.
Come nuvola dorata
è esplosa allegra
la mimosa
da leggero soffio dondolata.
Il suo fulgore
voleva al sole regalare.
Ma, saggia decisione,
quell’oro, in forma di bouquet,
al pari di una rosa,
offre alla nobiltà
della donna
e al suo coraggio
riconoscente omaggio.
Sfogliati i petali
uno ad uno,
disperso in lontano
altrove
intimo profumo
di famiglia.
La malinconia
ha adagiato
sul mio sorriso
grigio velo
fasciando di languore
anima e sensi
A tarda notte si è capaci
di mettere in ordine il male
che intende portare via con sé
l’essere visibile dell’amore agitato
dalle comodità offerte ai delusi
ritratti di profilo dalla morte.
Salpo ogni giorno
e, navigando il mare,
cerco uno scoglio,
un'isola da amare.
Come quando alle persone ferite
Tagliano braccia e gambe
Sento ancora il fantasma del tuo corpo
Che è stato staccato dal mio
Ed adesso nulla posso,nulla voglio
Adesso nient’altro sono che una vedova
Mutilata.